È stata pubblicata ieri, in Gazzetta Ufficiale, la legge 132/2025 sull’Intelligenza Artificiale, intitolata “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale”.
Si tratta di un testo che disciplina lo sviluppo, l’utilizzo e la governance dei sistemi di IA in Italia, destinato ad integrare il Regolamento europeo cd “AI ACT”.
Seguendo le fila della normativa europea, la legge mira ad un utilizzo antropocentrico, trasparente e sicuro dell’intelligenza artificiale, prestando particolare attenzione a innovazione, cybersicurezza, accessibilità e protezione dei dati.
Ecco i principali punti del testo normativo.
Principi e tutele
La legge ribadisce principi generali già presenti nell’AI ACT, tra cui trasparenza, proporzionalità, sicurezza, sorveglianza umana e l’approccio basato sul rischio.
Minori
Sono previste tutele per i minorenni.
In particolare, l’accesso alle tecnologie di intelligenza artificiale da parte dei minori di anni quattordici, così come il conseguente trattamento dei dati personali, richiede il consenso di chi esercita la responsabilità genitoriale. I minori di diciotto anni, che abbiano compiuto quattordici anni, possono invece esprimere il consenso per il trattamento dei dati personali connessi all’utilizzo di sistemi di IA, purché le informazioni e le comunicazioni fornite siano facilmente accessibili e comprensibili.
Disposizioni di settore
La legge interviene su alcuni settori che possono beneficiare delle nuove tecnologie, prevedendo anche in questi casi garanzie di tracciabilità e responsabilità umana.
Sanità
I sistemi di intelligenza artificiale in ambito sanitario – si legge nel testo – costituiscono un supporto nei processi di prevenzione, diagnosi, cura e scelta terapeutica, ma devono lasciare impregiudicata la decisione, che è sempre rimessa agli esercenti la professione medica.
Sono poi previste altre tutele, come il diritto dell’interessato di essere informato sull’impiego di tecnologie di IA e la specifica che l’introduzione di sistemi di intelligenza artificiale nel sistema sanitario non può selezionare e condizionare l’accesso alle prestazioni sanitarie secondo criteri discriminatori.
Altre indicazioni riguardano la ricerca scientifica e il fascicolo sanitario elettronico.Lavoro
Si ribadisce la necessità di garantire, nel rapporto di lavoro, l’osservanza dei diritti inviolabili del lavoratore senza discriminazioni in funzione del sesso, dell’età, delle origini etniche, del credo religioso, dell’orientamento sessuale, delle opinioni politiche e delle condizioni personali, sociali ed economiche.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale in ambito lavorativo deve essere sicuro, affidabile, trasparente e non può svolgersi in contrasto con la dignità umana né violare la riservatezza dei dati personali. Proprio in ottemperanza all’obbligo di trasparenza, è posto in capo al datore di lavoro o al committente l’obbligo di informare il lavoratore dell’utilizzo di sistemi di IA.
È inoltre istituito, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Osservatorio sull’adozione di sistemi di intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, con il compito di definire una strategia sull’utilizzo dell’IA in ambito lavorativo, monitorare l’impatto sul mercato del lavoro e identificare i settori lavorativi maggiormente interessati.
I componenti dell’Osservatorio, le modalità di funzionamento ed i relativi compiti saranno stabiliti da un successivo decreto.Altri settori
Altri temi toccati dalla legge riguardano l’utilizzo dell’IA nelle professioni intellettuali, nella pubblica amministrazione e nell’attività giudiziaria.
Le Autorità italiane competenti
Sotto il profilo della governance, in ottemperanza a quanto previsto dall’AI ACT, vengono designate le Autorità nazionali competenti e il particolare:
- l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), responsabile di promuovere l’innovazione e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e incaricata altresì di provvedere a definire le procedure e a esercitare le funzioni e i compiti in materia di notifica, valutazione, accreditamento e monitoraggio dei soggetti incaricati di verificare la conformità dei sistemi di intelligenza artificiale;
- l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), responsabile per la vigilanza dei sistemi di IA, anche ai fini di assicurare la tutela della cybersicurezza, incluse le attività ispettive e sanzionatorie e per la promozione e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale relativamente ai profili di cybersicurezza.
Deleghe al Governo
La legge delega il Governo ad adottare alcuni decreti legislativi, tra cui quelli necessari (i) ad attribuire alle Autorità tutti i poteri di vigilanza, ispettivi e sanzionatori previsti dal Regolamento Europeo; (ii) a conferire alle stesse il potere di imporre le sanzioni e le altre misure amministrative previste per i casi di violazione delle norme; (iii) a prevedere percorsi di alfabetizzazione e formazione in materia di utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale; (iv) a disciplinare la responsabilità civile, penale e amministrativa legata ai sistemi di IA.
L’intervento normativo in esame costituisce, quindi, un tassello rilevante nella definizione delle regole di compliance per l’intelligenza artificiale e il quadro normativo si preannuncia sempre più complesso e stratificato.